Vino I Malvasia delle Lipari 2016 – L’ANCESTRALE
Travolgente in apertura, agrume e tanto Mediterraneo. Poi si distende lungo una vena salata, profonda. Caldo vibrante, acidità sorprendente per un vino originario quelle latitudini. Malvasia delle Lipari da vigne vecchie fermentata e affinata per un anno in kvevri, anfora di terracotta che non ha lasciato un segno pesante, tutt’altro, e poi un anno in bottiglia. Abbinamento? Granita di limone.
Malvasia delle Lipari, Corinto nero e Nerello a piede franco, terreno di forte impronta vulcanica e costantemente ventilato dall’aria salmastra del mare.
Uve pigiate e ammostate nei kvevri, anfore di terracotta interrate per controllare la micro-ossigenazione e la temperatura. Siamo a Malfa, isola di Salina, nel cuore dell’arcipelago delle Eolie. Qui, tra agave e limoni, Giuseppe Mascoli coltiva delle vecchie vigne arroccate attorno ad una casa eolina dalle pareti bianche persa nella macchia mediterranea. Stromboli che si erge proprio di fronte, il mare in mezzo.
Malvasia delle Lipari, Corinto nero e Nerello a piede franco, terreno di forte impronta vulcanica e costantemente ventilato dall’aria salmastra del mare. Un rapporto unico con la terra che trova un’espressione nuda e sincera nel vino dell’Azienda Agricola Ancestrale: lavorazioni che esaltano l’uva e la territorialità.
Uve pigiate e ammostate nei kvevri, anfore di terracotta interrate per controllare la micro-ossigenazione e la temperatura; il mosto viene poi svinato e riposto in anfora dove termina la fermentazione. Il vino rimane in anfora per un anno poi la Malvasia affina in acciaio mentre il Corinto resta fermo un anno in bottiglia.
Veramente pochissime bottiglie prodotte, figlie della stagione e di Salina: un pezzo di isola da non perdere assolutamente. Vini lunghissimi, sorprendentemente agili e raffinati. Un legame intenso e viscerale con il terroir e con il Mediterraneo che sa di sale, di sole e di vento.